Inverno Rover | 2019 | 2
Tra il 27 e il 29 dicembre, noi compagnie Jolly Roger e Corto Maltese delle sezioni di Spinea e Venezia 3 abbiamo vissuto assieme l’esperienza dell’Inverno Rover.
Dopo un interminabile viaggio tra treni ed autobus siamo finalmente arrivati nella gelida Bolzano, dove un’impervia caccia al tesoro ci ha visti partecipi dell’esplorazione delle storiche vie della città.
All’alba del giorno successivo ci siamo prodigati in un hike sul monte Renon, le cui candide vette e sbalorditive piramidi di terra ci hanno lasciati a bocca aperta. Al termine dell’avventura i mercatini e dei calorosi lama hanno saputo riscaldarci dal freddo pungente delle vette impervie. La sera dunque, stanchi ma soddisfatti del percorso, ci siamo abbandonati al rituale del Cocktail Rover, che seppur disgustoso è riuscito ancora una volta a deliziare i nostri palati e a unirci.
Il giorno successivo dal torpore dei sacchi a pelo ci siamo catapultati alle fredde superfici della pista di pattinaggio, che ci hanno visti partecipi di innumerevoli cadute.
Più tardi, tra gli acciacchi e le risate dei più fortunati, il museo di Otzi ci ha lasciati a bocca aperta di fronte all’incredibile vicenda del ritrovamento della mummia più antica al mondo.
Così il nostro viaggio si era già concluso e tra un pisolino e l’altro, il treno di ritorno ci riportava a casa.
Ed ecco infine un sonetto per raccontare l’esperienza:
Non bene accolti, ci siamo adeguati;
giù tutto! e a scoprir che avevamo intorno;
Sul Renon, nei monti, il secondo giorno,
le piramidi, cumuli tagliatida acqua e vento, che mangiarono i lati
scoscesi, come quelli del ritorno:
ci aspettava poi il villaggetto adorno,
e lama non-sputanti, recintati.La sera un cocktail, per scaldarci il cuore,
di pezzi di noi, che ognuno ha portato.
E la mattina nuova un paio d’orescivolaron sul ghiaccio or or lisciato.
Poi un uomo, chiuso in stanza a calore
costante, ci mostrò il tempo passato.E il tempo era arrivato,
infine, di tornare al quotidiano,
di lasciar la vita in quel di Bolzano.